Ancora un tesoro proustiano quasi del tutto sconosciuto, a più di un secolo dalla morte dello scrittore: sembra incredibile, ma emerge solo ora per volontà degli eredi di Susy Mante-Proust, la nipote scomparsa nell’86, che già aveva venduto alla Biblioteca nazionale di Francia, nel ’62, un corposo archivio di manoscritti di cui una parte relativi alla Récherche.

Sono stati offerti alla BNF Bibliothèque Nationale de France a Parigi, che già possiede il fondo più importante e completo dello scrittore.

Ora la biblioteca lancia una sottoscrizione per acquistarli: bisogna arrivare a 7,7 milioni. Ci sono molti abbozzi della Recherche, e anche la traccia di qualche inedita disavventura scolastica. Per fare una donazione, fino al 31 dicembre 2025, è possibile visitare il sito alla pagina https://www.bnf.fr/en/support-bibliotheque-nationale-de-france

Il cuore della collezione sono ovviamente i manoscritti della Recherche. Coprono tutte le fasi dello sviluppo del romanzo e tutti i volumi, da La strada di Swann a Il tempo ritrovato: bozze su fogli sciolti, aggiunte di vari formati, tra cui carta per album, pagine ritagliate da quaderni, dattiloscritti corretti, frammenti di bozze, e le celebri paperoles, ovvero le strisce di carta composte da pezzetti incollati uno all’altro, nella parte superiore o inferiore di una pagina manoscritta, che consentivano quella che Proust stesso chiamava la «sovralimentazione» del suo testo.

 

 

Fonte: https://www.lastampa.it/cultura/2025/09/30/news/proust_scoperto_un_nuovo_tesoro_di_manoscritti-15329745/

Proust, un nuovo tesoro di manoscritti